Don Matteo: “Grazie per  l’accoglienza e per la strada che faremo insieme”

Grazie fratelli e sorelle di Salzano per la vostra accoglienza. Sono don Matteo Bettiol, ho ventisette anni e sono originario di Casale sul Sile (Tv). 

Sono prete dallo scorso 26 giugno 2021 e questa è la mia prima esperienza come vicario parrocchiale (“cappellano”) nel servizio alla chiesa diocesana di Treviso. 

Vengo da una famiglia di quattro persone: mia mamma, mio papà e mia sorella più giovane. Da qualche mese ho anche la grazia di essere pure zio. La vita in una comunità parrocchiale ha segnato anche i miei primi anni, attraverso il catechismo, i chierichetti, i gruppi alle superiori, il GrEst e i campiscuola, a cui si sono aggiunte progressivamente le attività dei gruppi vocazionali che frequentavo in Seminario a Treviso. 

Negli anni delle superiori, in cui studiavo al liceo scientifico “Berto” a Mogliano Veneto, ho maturato la scelta di sperimentare la vita stabile in Seminario e così sono entrato in quarta superiore nella Comunità Giovanile del Seminario vescovile di Treviso. Da lì la scelta di continuare in Comunità Teologica e, dentro quel contesto, accogliere e maturare progressivamente i “sì” al cammino verso l’ordinazione come prete: rito d’ammissione, ministeri del lettorato e accolitato e ordinazione diaconale. 

Gli ultimi anni li ho passati nella formazione in Seminario, con le sue attività variegate e intense, con lo studio della teologia e le prime esperienze in parrocchia. In particolare, dopo i primi anni nella mia comunità di origine, mi hanno accolto le parrocchie della collaborazione pastorale di Nervesa-Giavera nei fine settimana, le famiglie e le parrocchie visitate nell’anno “Siloe” dedicato all’animazione vocazionale del Seminario e da ultimo, nel 2018 le parrocchie di Zero Branco, Sant’Alberto e Scandolara, dove ho vissuto anche il mio ministero come diacono e i primi mesi da prete, un tempo legato anche a un piccolo servizio nel carcere minorile di Treviso, che accoglie ragazzi da tutto il Triveneto. 

Quando si arriva in una nuova comunità ci si porta certamente dietro la propria storia, ma è sempre sorprendente come lo Spirito Santo sappia innestare questa in quella nuova che sta andando a scrivere e che ora mi presenta con la vita parrocchiale, associativa, familiare e di presbiterio che sto incontrando qui a Salzano, dove il vescovo mi ha chiesto di spendere la mia vita di prete in questi prossimi anni. 

Ringrazio perciò per l’accoglienza, ma anche perché faremo questo pezzo di strada assieme, di fede e di umanità. Queste due cose certamente le state già facendo crescere in me; io, da parte mia, spero di aiutare Dio a contribuire a farle crescere in voi assieme a don Giulio, don Matteo e don Leo, secondo la sua volontà. 

Don Matteo Bettiol


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